Le Mani della Tradizione – Fotografie di Thomas Quintavalle

Fonte Articolo: Madeinitalyfor.me | Autore: Andrea Guidetti


logo_madeThomas Quintavalle è un fotografo professionista, ha quarant’anni e prima di intraprendere questa affascinante ma dura strada, ha cercato di spendere al meglio la laurea in giurisprudenza ottenuta a Ferrara nel 2005.
Prima ancora, nel 1995, ha avuto un brutto incidente stradale che lo ha costretto alla sedia a rotelle e che ha rappresentato uno spartiacque nella sua vita. Tutti gli eventi traumatici finiscono per farci parlare di un prima e di un dopo. Il prima è senza dubbio il ricordo di una vita normale come quella di tanta altre persone, il dopo è invece la storia di chi ha ricominciato da zero ed è riuscito a mettersi in gioco, ottenendo successi e insuccessi, ma con una percezione diversa, più consapevole della parola vita.

Da quattro anni il suo tempo è diviso tra Italia e Berlino. Abitare in un altro paese ha fatto aumentare il suo bisogno d’Italia, qualcosa che prima ignorava e che ora vuole trasmettere attraverso le sue fotografie. Ha scoperto, così, che c’è un campo in cui le imprese italiane sono ai vertici delle classifiche mondiali: quello dell’anzianità di fondazione. Famiglie che non hanno ceduto alle lusinghe del mercato e che sono ancora saldamente al comando delle aziende fondate dai loro avi.

Da tutto questo è nato un’idea che lo ha portato in giro per l’Italia per realizzare un percorso fotografico che racconta le storie di alcune tra le più antiche aziende italiane e del mondo, un viaggio attraverso le immagini di chi è riuscito a realizzare un’idea vincente fatta di valori e di persone che attraverso la loro caparbietà e le loro visioni è riuscito a trasformare un sogno in una magnifica realtà. Quando la storia sposa un’idea che si evolve, essa stessa ci aiuta a ritrovare un filo che sembra perso, a portare avanti una condivisione consapevole e allargata del Made in Italy.

Il percorso fotografico che ha realizzato non nasce casualmente in un periodo storico massacrato dagli scandali e dalle incertezze, rappresenta un viaggio intorno al prodotto italiano che non riguarda per forza il “cliente”, ma piuttosto lo spettatore comune che nonostante non potrà sempre accedere attivamente a tutti questi prodotti, ne diventa in qualche modo soggetto attivo.

Il mio obiettivo è stato quello di catturare due universi apparentemente in antitesi, quello aristocratico del prodotto finale e quello democratico che dà spazio agli artigiani, agli operai e che aiuta, da un lato gli italiani a riconoscersi nella qualità e dall’altro rappresenta quel plusvalore che ci distingue in tutto il mondo. Sono immagini sobrie, nelle quali ho cercato di raccontare persone, mani educate con tenacia, senza la fretta che non fa maturare e dalle quali si evince una interiorizzazione delle azioni che rappresentano il vero saper fare italiano

Con le sue fotografie ha cercato di catturare due universi apparentemente in antitesi: quello aristocratico del prodotto finale e quello democratico che dà spazio agli artigiani, agli operai e che aiuta da un lato gli italiani a riconoscersi nella qualità, dall’altro rappresenta quel plusvalore che ci distingue in tutto il mondo.

Sono immagini sobrie, nelle quali ha cercato di raccontare persone, mani educate ma tenaci, pazienti, che non hanno fretta, e dalle quali si evince una interiorizzazione delle azioni che rappresentano il vero saper fare italiano. Il suo intento, attraverso la fotografia, è quello di riconsiderare questo patrimonio spesso sconosciuto, in modo da indurlo verso nuovi processi di sviluppo locale e di considerarlo alla stregua di un’opera d’arte.

Il 2015 è l’anno europeo del Patrimonio Archeologico Industriale e, proprio per questo motivo, sta cercando di allargare il progetto ad altri paesi, con lo scopo di creare una “Strada Europea dell’Impresa Storica”. La finalità è quella di indagare le differenze e le similitudini tra i vari paesi europei per stimolare il dialogo interculturale attraverso la fotografia, con lo scopo di favorire l’integrazione nell’identificazione di una comune cultura d’impresa europea.

La tedesca, Landshuter Brauhaus del 1493, è la prima azienda extra italiana a entrare a far parte del progetto con i suoi 523 anni di storia.

Il progetto fotografico “Le Mani della Tradizione” sarà esposto presso il municipio della città tedesca di Landshut, capoluogo del distretto bavarese del Niederbayern, poco distante da Monaco. La mostra inaugurerà mercoledì 25 novembre e si protrarrà fino al 20 dicembre 2015.

Al contempo per far fronte ai costi, “Le Mani della Tradizione” è stato inserito in una campagna di crowdfunding (www.greenfunding.it/campaigns/lemanidellatradizione-2) al fine di trovare i fondi necessari che permettano al progetto di crescere e di andare avanti.